Dove mangiare

Food, wine, degustazione e vendita

"Lungo otto giorni, per godere della luce mi alzavo presto, salivo su, e ci restavo sino al tramonto. A mezzogiorno Amalia, che la prima volta si era spaventata non trovandomi più, mi portava un piatto con pane e salame, o formaggio, due mele e una bottiglia di vino."

Umberto Eco, La misteriosa fiamma della regina Loana

Da Umbero Eco, alessandrino DOC, ecco un'ode alle cose semplici, di una volta, quelle che, dalla piana Alessandrina alle colline del Monferrato sino alle vette appenniniche, il turista goloso e curioso può ancora incontrare nelle piccole botteghe artigiane e nelle cantine che sanno di tufo, nelle trattorie dei viandanti e nei ristoranti grand gourmet.

Agriturismo con ristorazione

Agriturismo con ristorazione

Un viaggio nel gusto e con gusto, alla ricerca dei prodotti locali e dei saperi antichi che tenacemente ancora vivono nel nostro territorio e che danno vita a una cucina ricca e genuina, capace di regalare sensazioni uniche e inconfondibili.

Nelle nostre terre potrete gustare, con l’aiuto dei produttori e dei ristoratori, gente vera che quotidianamente si dedica, con fatica e pazienza, a conservare i nostri grandi tesori gastronomici, il nostro straordinario patrimonio.
I tesori della terra, dal pregiato tartufo, ai profumatissimi funghi, alla frutta e verdura di rara qualità e bontà. La grande varietà e qualità di formaggi e salumi, e infine per i golosi una gamma infinita di dolci di accurata produzione artigianale.

A coronare questo trionfo di sapori la ricca tradizione di piatti tipici, che i nostri ristoratori sanno magistralmente interpretare. I più curiosi potranno imparare a realizzare le ricette tradizionali, con l’aiuto dei ristoratori che organizzano lezioni di cucina.

Conosci , Gusta e Prepara
Per scoprire le ricette della nostra tradizione e i ristoranti in cui imparare a cucinarle!

Dei tesori della campagna. In viaggio nel Monferrato e nella provincia di Alessandria
Per conoscere tutti i prodotti , le produzioni e i piatti tipici e i luoghi dove acquistarli e gustarli!

I TESORI DELLA TERRA

Frutta, verdura & Co.

La morfologia differenziata del territorio della provincia di Alessandria dà esito a una particolare ricchezza e varietà di prodotti tipici.
I terreni di pianura, collina e montagna sono da sempre amati e coltivati con cura, all’insegna di una produzione di qualità che è fiore all’occhiello della zona e dà il meglio di sé nella produzione di qualità di verdura, frutta.

La produzione di frutta e verdura si è mantenuta immutata la qualità di varietà locali gustose e ricercate quali la fragola alessandrina, del sobborgo di Casalbagliano, quella di Castelletto d’Erro, la preziosa fragolina di Tortona, la pregiata e saporita pesca di Volpedo, l’albicocca di Volpedo, la ciliegia “precoce”di Rivarone, la ciliegia “bella di Garbagna” e le mele della Val Curone, la castagna, la Mela Carla e la fagiolana della Val Borbera.

E ancora la rapa rossa e la scorzonera (radice amara bianco-giallognola) di Casalcermelli, il sedano di Alluvioni Cambiò, la zucca di Castellazzo Bormida, le patate di Castelnuovo Scrivia, i meloni di Isola Sant’Antonio, l’aglio di Molino dei Torti, le zucchine di Rivalta Bormida. Tutti questi prodotti di nicchia danno vita ad abbinamenti enogastronomici unici.

LA CUCINA

I piatti della tradizione

Dagli agnolotti o ravioli, che si differenziano per piccoli segreti in ogni angolo del territorio da quelli di stufato, a quelli di arrosti a quelli di Gavi. Tipici di Alessandria i gnocchetti di verdure e formaggio, bolliti dopo esser stati fatti "rabatare" (rotolare) nella farina, da cui il nome di rabatòn, per arrivare ai corsetti di Novi. Da quelli ricchi di storia, come il pollo alla Marengo, la cui ricetta risale all'epoca napoleonica, ai bolliti misti conditi con le tre salse tradizionali (bagnetto verde, rosso e salsa bianca) e la "bagna cauda" che nel suo ingrediente principale, l'acciuga, segna il legame con la via del sale. E poi piatti a base di funghi e selvaggina, quelli a base di pesci conservati sotto sale, come lo stoccafisso all'acquese e le acciughe con il bagnetto verde o rosso. L'influsso ligure ha prodotto in alcune zone una passione per le focacce (inimitabile la morbidezza della focaccia di Novi, prodotto IGP) che si affianca alla ricca produzione di pane e grissini delle rinomate panetterie. Da gustare Montebore Le cuoche amano poi ricorrere alle erbe per rendere unici i propri piatti,
arricchiti da odori e sapori nella cui produzione eccellono l'Alta Valle Orba, Erro e Bormida di Spigno, che rivaleggia con la Provenza per erbe officinali
e aromatiche coltivate sui versanti meno adatti all'agricoltura con tecniche biologiche e biodinamiche.
Nella zona di pianura troviamo le influenze della cucina Longobarda con l'abitudine di servire risotti, verdure in carpione e piatti a base di rane.

I PRODOTTI TIPICI

Formaggi, salumi, dolci

Pregevoli al palato e indimenticabili sono i formaggi. La produzione delle zone collinari acquesi fa concorrenza alle robiole caprine di Roccaverano, la cui zona di produzione sconfina in territorio alessandrino, e lungo tutto l’arco appenninico piemontese si producono da secoli le inconfondibili formaggette, o robiole, il cui gusto è prodotto inconfondibile dovuti all’unione di pascoli stesi al sole, latte caprino e stagionatura tradizionale, vanto della Comunità montana Suol d’Aleramo - Comuni delle Valli Orba, Erro e Bormida.
Prodotto unico è il Montebore, antichissimo formaggio dalla forma di piccola torta nuziale, disegnata, dicono, da Leonardo, a componente vaccina al 70 % e ovina al 30%, la cui produzione a rischio di scomparsa è ricominciata da pochi anni, e rappresenta vanto (oltre che presidio enogastronomico) delle Val Curone e Borbera.

Fra i salumi non ha bisogno di presentazione il filetto baciato di Ponzone prodotto unico del suo genere in Italia, ottenuto avvolgendo il cuore del filetto suino, aromatizzato adeguatamente, con una pasta di salame pure suino. Apprezzatissimi il prosciutto cotto di Tortona (privo di polisfofati e di glutine), la testa in cassetta di Gavi la pancetta, la coppa e la testa in cassetta tipici della Val Borbera (privi di conservanti chimici) e la muletta monferrina (prodotta nel casalese e stagionata per 3 mesi), i salami della Val Curone
Caratteristici due piccoli formati: il cacciatore monferrino, del peso massimo di 4 etti, da consumare giovane entro i tre mesi, una porzione creata apposta per non far perdere tempo ai cacciatori, e il salamino di vacca tipico di Mandrogne, carne bovina mista a lardo suino trito, ottimo sia bollito che alla griglia:

I dolci dell’alessandrino sono prodotti in varietà e qualità tali da fare la felicità dei golosi, che possono ad ogni passo scoprire prodotti indimenticabili. Ogni cittadina ha il proprio tesoro particolare, dalla ricetta mantenuta rigorosamente segreta e passata invariata attraverso i maestri pasticcieri. In particolare Alessandria ha varato la De.Co. come “piccola pasticceria di Alessandria”, cioè i prodotti della pasticceria sono stati codificati come denominazioni comunali con un patrimonio composto da: pasticceria fresca mignon (cannoncini e bigné), le torte tradizionali, come la Tartufata, i prodotti a marchio di storici artigiani, come la Polenta di Marengo, i Baci di Gallina, i Mandrugnin, i Meardini al Rhum, gli Amaretti Marelli, la pasticceria salata, i gelati di alta qualità, prodotti solo con frutta fresca.
Le vetrine delle pasticcerie traboccano di baci di dama, i più famosi quelli di Tortona e di Novi, di creme di cioccolato, come la famosa Giacometta dal nome della compagna della maschera Gianduia, di canestrelli, ciambelle mignon di pasta frolla ricoperte di zucchero, di Novi e di Gavi.

Quasi ogni città produce un proprio tipo di amaretti, da Acqui a Ovada a Gavi, morbidissimi, mentre il Novese è rinomato per la lavorazione del cioccolato. A Casale Monferrato da più di un secolo si cuociono i krumiri, pastefrolle prodotte secondo una ricetta custodita gelosamente, piegate a forma di “v” ed esportate in tutto il mondo nelle inconfondibili scatole di latta.

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Ristoranti

Ristoranti

Colline, vigne, filari, grappoli... vino! Già dal panorama, e via via sempre più nel dettaglio, tutto nel Monferrato conduce al vino, il principe della tavola, rosso, bianco, dolce, spumante, passito, accompagna i momenti importanti, rafforza l'amicia, sana le contese. E in provincia di Alessandria ne puoi trovare per ogni gusto, ma sempre di eccellente qualità.

E per un fine pasto di eccellenza, o un momento di meditazione gustosa, un vale la pena assaggiare una delle grappe distillate secondo antiche tradizioni.

Una sola attenzione: non esagerare, soprattutto se sei alla guida di un veicolo!

VINI BIANCHI

Terra affermata per i Rossi, l'Alessandrino annovera tra i suo prodotti di spicco anche due vini bianchi che ormai hanno ragiunto notorietà e apprezzamenti sull etavole di tutto il mondo: il Gavi DOCG ed il Timorasso DOC.

Il Gavi, da uve cortese, è prodotto in una zona a ridosso dell'Appennino, tra i comuni di Gavi, Novi Ligure e Serravalle Scrivia. Si bene nelle tipologie tranquillo, frizzante e spumante; ha un colore paglierino, un gusto fresco ed armonico, che raggiunge la pienezza nella tipologia spumante. Info: www.consorziogavi.com

Il Timorasso nasce da un vitigno autoctono coltivato nelle valli appenniniche del Curone, del Grue, dell'Ossona e del Borbera, caratterizzate da un lungo soleggiamento. Mantenuta nelle coltivazioni locali in piccole quantità, la vite del Timorasso ha cominciato la sua rinascita verso la fine degli anni '80, grazie ad un piccolo gruppo di coraggiosi produttori, che lo ha portato in questi ultimi anni ai più ambiti riconoscimenti internazionali. Il vino è di buona struttura, "il bianco che più assomiglia ad un vino rosso". Info: www.collitortonesi.com

Altri vini bianchi completano l'offerta per gli amanti del bere tradizionalmente "fresco", dal Cortese dell'Alto Monferrato al Colli Tortonesi Cortese. Maggiori info: Regione Piemonte

VINI ROSSI

IL Barbera o LA Barbera? E' il dilemma che da sempre accompagna questo grande vino piemontese. C'è chi lo vuole vino maschio, forte, "vino" per antonomasia; chi invece preferisce pensare a una donna, magari un po' volitiva, materna come i ricordi di un'infanzia passata in cascina, a pigiare con i piedi i morbidi grappoli...

Il o la Barbera, insieme al Dolcetto, sono i due grandi vini rossi che caratterizzano queste terre, quanto mai legati nelle loro caratteristiche alle singole colline su cui vengono prodotti, nelle diverse declinazioni di Colli Tortonesi, Monferrato, Piemonte e le pù specifiche denominazioni di Barbera del Monferrato, Dolcetto d'Acqui e Dolvetto d'Ovada o Ovada.

L'altro grande rosso, talvolta scambiato con un rosato, è il Grignolino, che trova nel Monferrato Casalese i suoi terreni di crescita ideali.

Completano il panorama dei vini rossi della provincia di Alessandria l'Albarossa, la Croatina, il Gabiano, il Rubino di Cantavenna.

VINI AROMATICI E PASSITI

Il Brachetto d’Acqui ed il Moscato d’Asti, l’uno con il suo colore rosso rubino, l’altro di un bel giallo paglierino dorato, con la schiuma bianca che si forma versandoli ben freschi nelle coppe, ricordano i colori del Natale; il loro gusto dolce e aromatico ben si abbina con dolci e frutta, sia fresca che secca, creando un mix di sicuro effetto per un momento di allegria e spensieratezza da trascorrere con parenti ed amici.
Nella sua versione spumante, l’Asti, dalle stesse uve moscato, si sta sempre più affermando a livello mondiale come vino per dessert o per l’accompagnamento di sapori decisi, addirittura piccanti, in diretta concorrenza con altri blasonati spumanti italiani o stranieri.

Crescente successo stanno via via acquisendo i passiti, ricavati dalle uve brachetto, moscato e malvasia: i grappoli migliori, selezionati durante la vendemmia, vengono lasciati appassire sino a novembre sui graticci all’aria aperta, raccogliendo l’ultimo sole e le prime nebbie dell’autunno monferrino, e poi pigiati e lasciati a fermentare con parte delle bucce, tecnica inconsueta che stava scomparendo e che ora è stata ripresa, sino ad acquisire, per il moscato, la specifica DOC “Strevi”.

GRAPPE

Secondo l’antica tradizione contadina per cui “non si butta nulla” di ciò che la terra produce, da sempre le vinacce da cui si sono estratti i vini piemontesi sono utilizzate per distillare la “branda”, come i vecchi Piemontesi ancora chiamano la grappa. Sono numerose le distillerie nell’Alessandrino e nel Monferrato, spesso nate intorno ad una piccola sorgente, usata per raffreddare i vapori alcolici e perché qui la grappa si produce con “metodo discontinuo alla piemontese”, con il vapore, il più lento, a garanzia della migliore qualità e della più fedele preservazione degli aromi originali delle uve. E, ad ulteriore custodia della tradizione, la maggior parte delle distillerie sono condotte da famiglie che si tramandano la tradizione di padre in figlio, alcune già arrivate alla sesta generazione di distillatori.

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