Comune Montaldeo
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Citato come Mons Alpherius in alcuni documenti del X secolo, il paese fu a lungo conteso tra alessandrini e genovesi; nel corso del Trecento il paese entrò a far parte dei territori dei Marchesi del Monferrato e, successivamente, venne occupato dagli Sforza e da loro concesso in feudo alla famiglia Trotti nel 1433; successivamente il paese venne affidato al Vescovo di Alessandria e, nel 1530, alla famiglia Grimaldi. Nel 1566 i Doria acquisirono il castello, alcune case e circa sessanta ettari di terreno e, da quel momento, il borgo rimase dominio della famiglia.
Ad accoglierci al centro del Borgo è il Castello, eretto nel XIII secolo, distrutto e riedificato nel XV secolo, venne rimaneggiato ed adattato a residenza nel corso del Seicento. Al Castello è legata la leggenda dello “Spettro della Monaca”, che vuole protagonista Suor Costanza Gentile: la storia tramanda che ella fuggì dal monastero di San Leonardo di Genova nel 1699 e intraprese una romantica storia d’amore con Clemente Doria; la leggenda vuole che il marchese, giunto inatteso al castello, sorprese la suora tra le braccia di un amante; accecato dall’ira, l’uomo ordinò che la donna fosse murata viva. Da quel giorno, durante le notti cupe e tempestose, l’anima dannata della monaca si aggira nei pressi del castello, a piangere le colpe della sua breve passione.
Poco distante incontriamo la Parrocchiale di San Martino. A fine Ottocento iniziarono i primi lavori di ampliamento, terminati all'inizio del Novecento. La Chiesa di San Michele, edificata nel XII secolo, fu la prima Parrocchia di Montaldeo; ha una forma a capanna mentre l’interno, a navata unica, mostra raffinati affreschi raffiguranti l’Arcangelo Michele e Santi, databili alla fine del XV secolo.
Troviamo ancora, in paese, altri piccoli edifici di culto come l’Oratorio dei Battuti e quello di San Sebastiano. La Chiesa di Santa Caterina è, invece, collocata vicino al cimitero. Venne edificata nel 1653 dove sorgeva una cappella dedicata alla Santa, per ringraziarla dell’aiuto ricevuto durante un attacco nemico.
Provenendo da Mornese, poco prima della chiesa di San Michele, incontriamo ancora la Cappella di San Gottardo.