Comune Fubine Monferrato

Informazioni utili per il soggiorno

Fubine Monferrato
Comune Fubine Monferrato

via Pavaranza, 3 - 15043 Fubine Monferrato (AL)
Tel. +39 (0131) 778.121
Fax: +39 (0131) 778.700
E-mail: segreteria@comunedifubine.it
http://www.comunedifubine.it
https://www.fubinemonferrato.com/

Il nome di Fubine sembra derivare da “fibulinae” o “fibulae” ovvero fibbie, con riferimento ad un’attività artigianale locale.
Il primo nucleo abitativo sorse verosimilmente in tarda età romana (secc. IV-V d.C.) nel fondovalle, ma la prima attestazione ufficiale è contenuta in un diploma del 1041. Durante le epoche medievale e moderna il borgo è coinvolto nelle vicende del Basso Monferrato, nelle contese territoriali tra i Marchesi di Monferrato e gli abitanti di Alessandria, e, in un più ampio orizzonte italiano ed europeo, tra Francesi e Spagnoli, che terminarono nel 1708 con l’annessione ai domini dei Savoia.
La vocazione agricola del luogo ne ha fatto, lungo il corso della storia, un’importante comunità contadina, caratterizzata da un’attività vitivinicola di ottimo livello. Legati alla viticoltura sono infatti gli oltre 50 Infernot ufficialmente censiti, ovvero le cantine scavate nella roccia che sono divenute patrimonio UNESCO nel 2014. Da visitare quello interno al Municipio.
Tra i monumenti che spiccano nel panorama di Fubine, c’è la Parrocchiale dell’Assunzione della Beata Vergine. Costruita, secondo la tradizione, sui resti di un tempio romano dedicato alla Dea Venere, il corpo principale venne eretto nel XIII secolo. Il campanile originario in stile romanico venne rimase intatto sino al 1858 quando, divenuto pericolante, venne abbattuto e sostituito dall’odierno in stile neogotico progettato dall’architetto Marchini di Torino. Alto ben 56 metri, è diventato il simbolo del paese per eccellenza.
Nella piazza della chiesa sorgono il palazzo comunale e la Casa Pane, dimora settecentesca. Proseguendo si giunge al Palazzo Bricherasio, un castello con annesso il giardino pensile, da cui ammirare una splendida vista sulle colline. Di particolare rilievo storico-artistico è il monumento sepolcrale di Emanuele Cacherano di Bricherasio, realizzato dallo scultore Leonardo Bistolfi.
La chiesa dei Batù, oggi divenuta sala teatrale, è stata costruita nel 1620 come oratorio di una Confraternita. Sembra posta a guardia del borgo perché situata a ridosso del Ponte levatoio di legno che dava accesso alla porta principale del nucleo fortificato.
In posizione panoramica è stata installata la Big Bench n. 133, detta "Meraviglia".

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