Cattedrale di San Pietro

Storia e Cultura

Alessandria
Cattedrale di San Pietro

piazza Giovanni XXIII, 1 - 15121 Alessandria (AL)
Tel. +39 (0131) 442.620
Tel. +39 (0131) 512.239
Tel. +39 0131 512.201
E-mail: beniculturali@diocesialessandria.it
https://diocesialessandria.it/diocesi/cattedrale/
https://www.cittaecattedrali.it/it/bces/34-cattedrale-di-san-pietro
https://www.comune.alessandria.it/l-ottocento#ottocento_1

La Cattedrale venne costruita tra il 1875 e il 1879 da Edoardo Arborio Mella, in sostituzione dell'antico duomo romanico abbattuto da Napoleone I. A sinistra della facciata neoclassica si eleva l'alto campanile cuspidato (106 m). L'interno, a croce latina a tre navate, è scandito da profonde cappelle laterali e si chiude con un ampio deambulatorio. La decorazione ad affresco dell'edificio è quasi interamente attribuibile a Luigi Morgari. Al Parodi sono attribuiti la statua del S.Giuseppe e il gruppo scultoreo composto dal Crocifisso sorretto da una coppia di angeli e adorato dai Santi Pio V e Baudolino che coronava l'altare maggiore. La cupola è ornata dalle statue di 24 santi patroni delle città della Lega Lombarda. La cappella di San Pio V custodisce una delle poche testimonianze artistiche del Trecento rimaste in città: la Madonna con il Bambino, detta Madonna dell'Uscetto. All'età rinascimentale risalgono la Pala con San Pietro in cattedra di Callisto Piazza (1546), due sculture lignee attribuite a Baldino di Surso (metà del XV secolo) e il Crocifisso ospitato nella prima cappella a destra. Agli stessi anni risale anche la statua della Madonna ai piedi della Croce sorretta da S.Giovanni: è la Madonna della Salve, patrona della città, oggetto ancora oggi di sentita venerazione.

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La cattedrale di Alessandria, posta al centro della città, sorge sul luogo di un edificio costruito in stile gotico lombardo abbattuto nel 1803 per esigenze militari da Napoleone Bonaparte. Il capitolo, nel 1805, otteneva dallo stesso Napoleone la chiesa trecentesca di San Marco, per la quale fu necessaria una ricostruzione (1807-1810) su disegno dell’architetto Cristoforo Valizzone. Si ebbe così una chiesa di stile neoclassico in contrasto con le parti conservate, ossia il voltone della navata centrale e le colonne. Il doppio stile fu eliminato fra il 1874-1879 con l’architetto vercellese Edoardo Arborio Mella (1808-1884), giungendo all’attuale architettura in stile bramantesco con una cupola nell’incrocio dei due bracci del transetto. L’attuale decorazione risale al 1926-29, affidata a Luigi Morgari di Torino (1857-1935), mentre l’altare maggiore risale al 1954. Abbelliscono il presbiterio 5 vetrate istoriate (1954) che raffigurano la Vergine Immacolata, S. Pio V, S. Baudolino, S. Paolo della Croce, il Beato Gregorio Maria Grassi. Completa il tutto l’organo (1929), le cui facciate ornano i quattro matronei sovrastanti il presbiterio. Dietro l’altare maggiore si può ammirare il coro settecentesco in legno intarsiato, su cui campeggia un magnifico quadro di Callisto da Lodi (1546) rappresentante S. Pietro tra i Santi Paolo e Giovanni Battista. All’esterno, la facciata è in stile neo-classico con colonne d’ordine corinzio. I dipinti che la abbelliscono rappresentano S. Pietro liberato dal carcere, S. Pietro riceve le chiavi, S. Pietro va incontro a Gesù sulle acque del Lago di Tiberiade, opera di Luigi Vacca di Torino (1771-1854). Nel timpano, lo stesso Vacca rappresentò l’Eterno Padre, mentre sull’attico 5 statue in marmo rappresentano il Redentore e i quattro Evangelisti. Sul lato sinistro della facciata esiste un monumento a Gagliaudo, appartenente al vecchio duomo, personaggio leggendario che durante l’assedio del Barbarossa ad Alessandria avrebbe salvato la città (1174).

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