Belvedere - Big Bench di Bosio

Storia e Cultura

Bosio
Belvedere - Big Bench di Bosio

Località Cadimassa - 15060 Bosio (AL)
Bricco del Ronco
https://bigbenchcommunityproject.org/

A Bosio si trova una delle Grandi Panchine di Chris Bangle, ormai un’attrazione simbolo del Piemonte, inserita nel BIG BENCH COMMUNITY PROJECT (BBCP) nato per sostenere le comunità locali, il turismo e le eccellenze artigiane dei paesi in cui si trovano queste installazioni fuori scala. BBCP è un’iniziativa no profit promossa dal designer americano insieme alla moglie Catherine, cittadini di Clavesana dal 2009, per unire la creatività del team di designer della Chris Bangle Associates S.r.l. alle eccellenze artigiane di quest’area del Piemonte.
Le Panchine Giganti sono spesso conosciute per immagini, ma una volta che si siede su una di esse e si prova la sensazione di godersi la vista come se “si fosse di nuovo bambini”, si vive un’esperienza intensa, da condividere con gli altri. Le panchine sono fatte per rilassarsi, a differenza di una sedia o di una poltrona sono larghe abbastanza da accogliere uno o più amici. Sedersi su una panchina è un gesto sociale piacevole, e fare buon uso di tutta l’energia positiva che le Panchine Giganti emanano è la visione alla base del BIG BENCH COMMUNITY PROJECT.

La Panchina è collocata sul bricco “del Ronco”, in mezzo a vitigni locali ed a vegetazione tipica del territorio, ginestre e pruni selvatici con alberature da frutto, gaggie, pioppi e roverelle, all’ombra dei quali fanno capolino infiorescenze selvatiche stagionali quali primule e viole; rose e campanule; bucaneve e ciclamini. Il panorama mozzafiato, che senza soluzione di continuità evidenzia la netta cesura fra aree collinari ed aree montane gradualmente colonizzate da querce, castani e pini, pone in primo piano le caratteristiche orografiche ed antropiche del paese. A cavallo fra mare ed alpi, primeggia il Monte Tobbio, sulla cui vetta è riconoscibile l’antica chiesetta dedicata a Ns. Signora di Caravaggio. Proseguendo con lo sguardo, l’abitato del paese si caratterizza con l’antica Parrocchiale dei SS. Pietro e Marziano, per poi sfumare nei vitigni Gavi o Cortese di Gavi docg, Dolcetto di Ovada doc, Monferrato doc, Piemonte doc e Alta Langa doc., con i loro riflessi stagionali e gli aromi di “buono”. Seguita morbido il quadro dei paesi viciniori, dove l’attenzione si sofferma alla variegata architettura delle chiese e dei castelli, fino a fissarsi contemplativa sul colle ove sorge il Santuario della Madonna della Guardia di Gavi. Sospese fra terra e cielo, in una visione paesaggistica da sogno nella luce dorata dell’alba o nel riverbero rosso del tramonto, le Alpi Cozie mostrano il Monviso (Re di Pietra) che pare potersi toccare con un dito e leggersi le vette frastagliate della cresta e del massiccio. In questa cornice di luce ed aria pura ed in questo quadro di agreste e bucoliche immagini, si muove la fauna locale: lepri, volpi, cinghiali, caprioli (e qualche lupo), bianconi, falchi, nibbi e poiane. La storia racconta che durante la seconda guerra mondiale il bricco veniva usato dai partigiani come punto vedetta e trasmissione radio con aerei inglesi.

Passaporto e timbro: si rimanda al link indicato di seguito.

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