Comune San Sebastiano Curone
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piazza Roma, 7 - 15056 San Sebastiano Curone (AL) 
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La storia di San Sebastiano non affonda le proprie radici in un passato molto lontano.
È un paese nato dalla strada e dai commerci. Un castello, una piccola cappella dedicata a San Sebastiano, un edificio per la dogana alla Cascina Cabella (dove gli Spinola riscuotevano i pedaggi, ora in Comune di Dernice) e la presenza di posti di ristoro sulla via che da Piacenza conduceva a Genova, favorirono, tra il Quattrocento ed il Cinquecento, il sorgere di un abitato dipendente da Gremiasco nel Feudo Imperiale di Fabbrica Curone, retto prima dai Fieschi e successivamente passato ai Doria.
Né mancavano coloro che esercitavano il contrabbando (ovvero lo “sfroso” come silegge nei documenti del tempo), mentre l’agricoltura, data l’esiguità del territorio comunale, aveva un’importanza marginale.
Questo territorio acquistò importanza strategica e commerciale sotto gli Spagnoli, quando il porto di Genova costituiva la base di partenza o di arrivo per gli scambi commerciali con la Spagna e la Pianura Padana.
Così San Sebastiano Curone divenne luogo di incontro e di contrattazioni lungo la Via del Sale (o del Cereale, a seconda delle merci), dove i mulattieri in lunghe carovane, quelli provenienti da Genova e quelli provenienti dallo Stato di Milano, si scambiavano i prodotti: per questo in paese si formò una sorta di “centro logistico” ante litteram, con ampi deposti di merci, locande ed osterie, maniscalchi e sensali.
Questa vocazione commerciale si mantenne viva nel corso dei secoli.
A metà Ottocento, quando fu aperta la strada carrozzabile, San Sebastiano Curone fu autorizzato a tenere tre fiere annuali, nei mesi di Agosto, Settembre ed Ottobre, che poi diventarono due fiere mensili, il secondo ed il quarto mercoledì: erano le più importanti della valle e furono molto frequentate fino agli anni Cinquanta del Novecento.
E' stato verso la metà del secolo X che sulle terre della nostra valle comincia ad affermarsi sempre più chiaramente la supremazia anche civile dei Vescovi di Tortona, soprattutto con Gerberto e Giseprando: anche se i Vescovi questa loro autorità erano soliti esercitarla attraverso Feudatari Minori, che non sappiamo a quale Titolo ricevessero quest' Investitura.
Così nel 1349 il Vescovo di Tortona Giacomo Visconti dona il Feudo di Fabbrica, che comprendeva Gremiasco e la frazione di San Sebastiano, ad Opizzino e Federico Malaspina; nel 1485 la ricca famiglia genovese dei Fieschi comprò il Feudo medesimo, per avere un piccolo Regno sulla montagna, come forza nelle lotte intestine, e baluardo sulla via di comunicazione.
A San Sebastiano oggi rimane poco dei Visconti (forse il Castello), più nulla dei Malaspina e dei Fieschi: i Doria invece, investiti del Feudo da Carlo V, nel 1547, vi costruirono un loro Palazzo, quello che ancor oggi si chiama Casa del Principe, adiacente all'Oratorio dei Bianchi; lasciarono i loro Stemmi nelle Chiese e molti ricordi di Archivio.
 
                                         
         
         
     
     
     
     
     
     
     
    